Apertura del sito internet dell'AMMI
data 01/01/2014
Ora finalmente lo possiamo dire...
Come AMMI, abbiamo voluto aprire questo sito per fare conoscere la realtà della magistratura militare, le sue proposte e le sue opinioni, oltre che, più in generale il mondo della giustizia militare.
La giustizia militare è una amministrazione piccola (i magistrati in servizio sono solo 54, a fronte dei 10.151 magistrati previsti dal ruolo della giustizia ordinaria), a cui è però demandato un compito delicato e difficile. L’esercizio della giurisdizione militare svolge un ruolo fondamentale nell’assicurare la disciplina e l’efficienza delle Forze Armate, che oggi sono uno strumento fondamentale della politica estera della nostra Repubblica, in Patria e nelle numerose missioni internazionali a cui l’Italia partecipa. I magistrati militari contribuiscono a questo obiettivo amministrando la giustizia in maniera tempestiva e professionale, con serenità e senza protagonismi, nel rispetto dei diritti di tutte le persone coinvolte.
Tanto premesso, da tempo immemore la nostra Associazione si batte per una razionalizzazione delle regole della giurisdizione, che oggi sovente comportano una inutile duplicazione di giudizi davanti al giudice militare ed a quello ordinario.
La soluzione propugnata dalla nostra Associazione, descritta più in dettaglio in un’altra pagina di questo sito, è quella di ammodernare i codici militari, semplificando il quadro normativo con specifico riferimento alla nozione di “reato militare”. La nostra proposta è di razionalizzare la giurisdizione attribuendo al giudice militare i reati ordinari connessi a quelli militari, nonché i delitti comuni commessi nel corso del servizio o in luogo militare. Riteniamo, infine, che l’introduzione di un “Codice per le missioni all’estero”risponda alla esigenza attuale e pressante di offrire ai nostri militari un riferimento giuridico certo, organico e stabile, dunque adeguato a sostenere l’opera del personale in missione.
Siamo consapevoli che il mondo attuale è in continuo e rapido cambiamento, come dimostrano i numerosi focolai di tensione e di guerra che affliggono molti paesi, spesso non lontani o alle porte dell’Italia e dell’Europa, in cui sovente le nostre Forze Armate sono chiamate ad intervenire.
In questo contesto, la giustizia militare può svolgere la propria funzione in maniera ancora più aderente ai suoi scopi istituzionali, se sarà dotata di strumenti giuridici al passo con i tempi.
In tale prospettiva, la riflessione deve estendersi alla opportunità di mantenere in vigore non pochi reati militari, puniti ancora oggi da Codici Penali, risalenti ormai all’anno 1941: reati di natura formalistica, la cui reale offensività è dubbia o comunque modesta, ma che impongono tuttavia l’intervento della magistratura militare.
Infine, sarà necessario coltivare un salto culturale da parte di tutti gli “addetti ai lavori”, non esclusi i magistrati militari, approfondendo la formazione professionale con conoscenze specifiche giuridiche e militari, sviluppando buone prassi, evitando inutili appesantimenti procedurali, ma sempre nel rispetto di quel faro irrinunciabile che è il principio di legalità.
Un più accentuato recupero dei ruoli dei diversi soggetti del procedimento penale –Ufficiali di Polizia Giudiziaria (in primis, i Comandanti di Corpo che assommano tale delicata responsabilità, di cui non sempre sembrano pienamente consapevoli, a quella di comando), Pubblici Ministeri e Giudici- passa attraverso una approfondita conoscenza dei reciproci ambiti (giudiziario, da parte dei militari; militare, da parte dei magistrati). Ciò potrà avvenire mediante momenti di formazione professionale congiunta, incontri ed esperienze comuni, una maggiore osmosi tra questi due mondi, anche mediante stages di militari (Ufficiali di Polizia Giudiziaria, ma non solo) presso gli uffici giudiziari e, perché no?, di magistrati presso le caserme e le basi militari, in Patria e all’estero.
In un momento in cui la giustizia ordinaria vive una difficile crisi e stenta a fornire risposte ai cittadini, siamo convinti che la giustizia militare possa invece fornire un servizio ancora più adeguato in favore delle Istituzioni, facendo leva sul suo carattere di specialità.
Auspichiamo che la politica voglia farsi carico di queste problematiche, adottando le decisioni che solo a lei competono.